Impianto radiante a pavimento
Osteggiati dagli impiantisti fino agli anni 2000, i sistemi radianti a pavimento sono oramai acquisiti come la base di partenza per la climatizzazione di un edificio di nuova costruzione, definitivamente riconosciuti come confortevoli e necessari per sfruttare al meglio i generatori di calore e le fonti rinnovabili che prediligono la bassa temperatura di mandata.



I sistemi radianti a pavimento sono di molte tipologie diverse: bugnati, graffati su pannello liscio, adesivi, su rete, su guide ad incastro, fresati sul cemento. Tranne l’ultimo citato, generalmente consistono in una tubazione stesa su un pannello isolante. Tubazione di varie sezioni, isolanti di varie tipologie, sistemi di fissaggio vari. Ma alla fine, qualunque sistema si utilizzi l’importante è valutare che sia il migliore per il tipo di applicazione che si andrà a fare.


Dopo la posa l’impianto va ricoperto con uno strato cementizio che supporti il rivestimento e diffonda il calore. Da sempre utilizzata la sabbia e cemento oggi è sempre più diffuso l’utilizzo di autolivellanti e livelline che aumentano l’efficienza e diminuiscono l’inerzia del sistema, inerzia che specie in raffrescamento estivo diventa un limite d’impiego dei radianti a pavimento.



Infatti l’inerzia termica dovuta allo spessore o alla tipologia di cemento, più o meno compatto, la conducibilità termica del tipo di rivestimento che verrà applicato come finitura incideranno moltissimo sulla reale capacità del pavimento di cedere o assorbire calore.
Certamente i radianti a pavimento più efficaci, ultra ribassati con livellina, con tubazioni da soli 10mm di diametro, capillari da 3mm, o posati a secco, si avvicinano moltissimo alle esigenze tecniche, ma nulla possono contro i rivestimenti e l’arredamento che coprono la superfice radiante.



In riscaldamento pensiamo ad un bagno: generalmente con una pianta a terra piuttosto ridotta occupata da wc, bidè, doccia, vasca, mobile bagno, magari con un rivestimento in legno e un tappeto bello soffice, in un locale in cui ci si trova nudi e bagnati ed i 20°C sono insufficienti. Niente da fare, non ce la possiamo fare. Da li l’integrazione con sistemi radianti a parete, termoarredo ad acqua o elettrico.



Con l’affermarsi prepotente dei sistemi in Pompa Di Calore dove il generatore è in grado di fornire e di sottrarre calore all’edificio, diventa frequente l a necessità di avere un impianto in grado di climatizzare l’edificio. Ciò comporta la necessità di utilizzare sistemi performanti non solo in riscaldamento invernale, ma anche o soprattutto in raffrescamento estivo, perché con gli involucri sempre più efficienti diventa moto importante la capacità del sistema di climatizzazione di smaltire il calore prodotto all’interno dell’edificio dalle normali attività umane.

Come per il locale bagno in riscaldamento invernale, la camera da letto in raffrescamento estivo diventa un locale critico per un sistema radiante a pavimento. Arredamento, lettone, armadio, comodini, comò e tappeti belli morbidi con superfici di rivestimento come il caldo legno, rendono veramente arduo garantire la potenza di climatizzazione necessaria.
Quindi il sistema di climatizzazione radiante a pavimento è si sicuro, confortevole e performante, ma ha dei limiti che bisogna conoscere per progettare correttamente e soddisfare ogni aspettativa.














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